I più discoli fra voi sapranno che versare qualche cucchiaino di zucchero nel serbatoio della benzina è un autentico atto di sabotaggio, in grado di rigare e distruggere cilindri, pistoni e fasce.
Al di là di questo, che ch'azzeccano i due, avrebbe detto Antonio Di Pietro qualche era politica fa?
In giugno si presenterà una tradizionale stagionalità positiva dello zucchero, in realtà un po' meno... dolce da qualche anno in qua.
In Brasile, massimo produttore mondiale di canna (da zucchero, non quell'altra), parte di questa viene anche destinata alla produzione di etanolo per autotrazione: il Brasile è il leader mondiale anche delle auto ad alcool, comprese le bellissime Fiat Punto col baule posteriore costruite a Belo Horizonte.
Il Governo brasiliano decide la quota della safra, il raccolto, di canna da destinare alla distillazione.
Già che ci siamo: lo stesso accade negli USA per la quota del mais da destinare alla produzione di bio fuel. In entrambi i paesi, la decisione di queste quote è influenzata anche dalla politica praticata verso i coltivatori.
Il crollo del prezzo del petrolio ha reso non conveniente la produzione di etanolo (e di bio fuel da mais, e infatti la stagionalità positiva primaverile di ZC quest'anno è ancora in letargo profondo).
Questo non ha di sicuro sostenuto il prezzo dello zucchero, come si può notare dai grafici. Uniamo anche il crollo dei consumi nei bar e nelle pasticcerie causa pandemia, e il crollo è assicurato.
L'andamento del prezzo dello zucchero è già di suo del tutto capriccioso, imprevedibile, e dipendente da molti fattori in tutto il mondo, dal tempo ai parassiti. Aggiungiamo ora anche la crisi del petrolio e la pandemia... Come per il mezzo cugino cacao, e il cugino carioca caffé, occhio e stop loss all'erta.