Il cambio EURUSD si mantiene oggi sui livelli della seduta di ieri, nella fascia 1.3520-1.3420 con ampie oscillazioni, caratteristica che osserviamo ormai dallo scorso agosto.
Come vediamo nel grafico (Pic2)
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, l’inversione rialzista non si è ancora completata. L’EurUsd (barre rosse nella parte superiore) deve chiudere almeno una seduta sopra 1.35 perché la situazione tecnica torni positiva. La conferma deve poi venire dall’indica CRB-Reuters-Jeffies delle Commodities (barre blu nel grafico). L’indicatore (oscillatore in verde nel grafico) che rappresenta il trend delle Commodities, deve portarsi sopra la linea dello zero.
Con l’EurUsd sopra 1.35, sopra al SAR di Wilder, in chiusura di giornata e l’indicatore di trend sull’indice CRB avremo quindi un segnale d’acquisto sull’EuroDollaro.
La situazione tecnica sul cambio AUDUSD è simile. Il grafico (PIC3)
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è costruito esattemente come il precedente, prendendo cioè in considerazione anche l’indice CRB e il relativo indicatore di trend, oltre ovviamente l’andamento dell’AUD contro dollaro e l’indicatore SAR relativo ai dati giornalieri.
L’unica differenza sostanziale è che l’AUD ha già chiuso sopra il SAR di Wilder. In sostanza qui manca solo la conferma che deve arrivare dall’indicatore di trend che si deve portare in territorio positivo. In questo caso avremmo il completamento del segnale d’acquisto.
Il quadro sul cambio USDJPY è più confuso. Come vedete nel grafico (PIC1
Allegato pic1.jpg non trovato
), gli interventi della Bank of Japan, in particolare quello di fine ottobre, rendono difficile l’operatività. L’indicatore intermarket, in questo caso la linea blu nella parte inferiore, si muove intorno alla trigger line, la linea dello zero, in manera nervosa.
In questa fase meglio rimanere in attesa per evitare altri falsi segnali ed operare sui due cambi analizzati in precedenza.